lunedì 9 agosto 2010

Lettera aperta al Ministro bondi: I giganti di Mont'e Prama

Leggevo giusto ieri, in spiaggia, un articolo de "la Repubblica" firmato da Dario Pappalardo dal titolo

"NO AI CAPOLAVORI IN TOUR 
BONDI BOCCIA L'IDEA 
RESCA: OBBEDISCO"

e così, pur non essendo uno studioso, ma in quanto semplice "consumatore" di cultura, ho pensato di prender parte alla discussione in corso con questa lettera aperta al Ministro Bondi.

Grazie!
Non capita spesso, infatti, che la Sardegna e la sua storia assurga a "caso nazionale"... i Giganti di Mont'e Prama sono riusciti nell'impresa...

Certo, la proposta del direttore generale per la Valorizzazione del patrimonio culturale ha sollevato un polverone per la sua novità... ma quantomeno, come lui stesso ha riconosciuto, ha contribuito a sollevare anche il pesante telo di indifferenza e ignoranza che ricopriva da decenni le stupende statue!

Portare le statue in Tour ha destato un certo malumore, visto che quasi nessuno in Sardegna le ha potute ancora ammirare... così l'opinione pubblica si é mobilitata fino a giungere all'intervento del Ministro Bondi.

Ed ora, chiarito che le statue resteranno in Sardegna, cosa accadrà?
Ora che la "stravagante idea" del dottor Resca é stata bocciata, cosa ne sarà delle statue dei Giganti di Mont'e Prama?
Torneranno forse a scomparire sotto centimetri di polvere fino ad essere nuovamente dimenticate magari per sempre?!?

E ancora ci chiediamo: non sarebbe possibile, per una volta, discutere liberamente e apertamente del patrimonio culturale della nostra Isola? Senza polemiche?

E allora grazie, grazie di cuore al Ministro bondi e al direttore generale Resca, per averne parlato, ma un grazie ancora più forte per il futuro, affinché non ci si dimentichi di quei Giganti che affiancati ai Nuraghes e ai bronzetti rappresentano un pezzo di storia e di cultura della nostra splendida isola... la Sardegna!

Alessandro Giovanni Paolo RUGOLO

P.S.
Una domanda sorge spontanea: quanto ancora dovremo aspettare per avere i risultati degli studi che sicuramente sono stati compiuti in questi anni? 
A che periodo risalgono le statue?
Di quale civiltà fanno parte?

Di queste domande attendiamo la risposta dagli studiosi dell'isola (e non solo...). Dove poi collocarle, se a Mont'e Prama, a Cagliari o a Porto Torres, é importante da sapere... ma viene dopo!

La nostra personale opinione é che debbano stare il più vicino possibile al luogo del ritrovamento, ma noi non ci opponiamo a che la civiltà sarda faccia un Tour per il mondo... anche in considerazione degli ovvii ritorni di immagine ed economici che potrebber oesserci per l'Isola!

lunedì 2 agosto 2010

Mamoiada: le maschere della tradizione

Mamoiada, piccolo centro del nuorese dedito alla pastorizia e alla viticoltura, ricco di tradizioni antiche e ancora per tanti aspetti misteriose...Per le sagre e nelle grandi feste della Sardegna Mamoiada é sempre presente con le sue tipiche maschere particolari e quasi uniche... i Mamuthones

e gli "Issohadores"
Le due maschere provengono dalla tradizione carnevalesca locale e sfilano generalmente assieme per le vie dei paesi. Cosa esse rappresentino non é ancora chiaro, esistono diverse ipotesi che le fanno risalire al periodo nuragico... io mi accontento di ammirarle!
All'ingresso del paese vi é un piccolo museo in cui si conservano le maschere di Mamoiada e dei paesi vicini, l'ambiente é ben curato e la visita é d'obbligo. Ne vale realmente la pena...
la visita é guidata e le tradizioni carnevalesche del luogo sono ben rappresentate attraverso una rappresentazione multimediale iniziale in cui il visitatore viene introdotto alle tradizioni Mamoiadine e la successiva visita agli ambienti che contengono le maschere...
Tra le maschere esposte é possibile riconoscere anche quelle tipiche della tradizione di un altro paese del nuorese, Ottana. Queste sono i "Boes e Merdules".

Il museo conserva inoltre le maschere delle aree del mediterraneo che in qualche modo presentano delle similitudini con le maschere del luogo, si possono ammirare esemplari del nord Italia come della Grecia...
A Mamoiada va riconosciuto il merito di aver saputo valorizzare le proprie tradizioni... complimenti vivissimi!
E chissà che un giorno non si possa prender parte al vostro carnevale!

Lasciamo il museo per recarci a vedere un menhir in granito inciso che pare risalga al III millennio a.C., "sa Perda Pintà".
Ci fermiamo a mangiare qualcosa nel vicino santuario dei Santi Cosma e Damiano all'ombra delle querce e poi si parte per il rientro...
Lungo la strada ci fermiamo ad Ottana, dove é possibile ammirare belle belle immagini delle loro maschere, e magari acquistarne una da un artigiano locale, da appendere alla parete di casa come ricordo... Rientrando sulla SS 131, la principale via di comunicazione della Sardegna, ci fermiamo ancora ad ammirare la chiesetta di Santa Sabina... purtroppo chiusa,

e il nuraghe che vi sta affianco... questo invece é aperto e visitabile...

E la nostra gita finisce... lasciandoci l'impressione di un luogo antico e silenzioso... immutato nel tempo!


Alessandro Giovanni Paolo RUGOLO