William Henry Smyth, , Capitain
della Royal Army, nel 1828 pubblicò il libro: "Sketch of the present
state of the Island of Sardinia" in cui raccoglie e orgnizza tutte le
osservazioni dei suoi precedenti viaggi nel Mediterraneo, e in
particolare in Sardegna.
Ne risulta un bel libro di viaggi, ricco di informazioni utili ai naviganti ma anche economiche, etnologiche e storiche.
Mi voglio concentrare in questo breve articolo sulle osservazioni riguardanti la città di Porto Torres.
"Porto Torres è un piccolo porto a due moli, difeso da una solida torre ottagonale"
I
due moli di quel periodo immagino siano stati inglobati nell'attuale
porto, non grandissimo, ma sicuramente più esteso di allora. La torre
ottagonale invece è sempre li, anche se risente del passare del tempo.
"Può
accogliere poche piccole navi, quelle grandi stanno alla fonda ad un
miglio. Poichè le navi da guerra fanno raramente rotta da queste parti,
il nostro arrivo fu un evento eccezionale e tutti visitarono la nave,
dal capitano generale al contadino più povero. Su un lieve pendio
sorgono la chiesa e il piccolo borgo di San Gavino, ai cui abitanti sono
riconosciuti i diritti di cittadinanza sassarese in onore a Baingio
(San Gavino). Questo santo venerato qui non è conosciuto nel
martirologio romano; tuttavia la storia della sua conversione, della sua
decapitazione a Balai e della sua apparizione in sogno a Calpurnio è
accettata dai sassaresi come una verità indubitabile, senza alcun esame
dei dati su cui è fondata."
Oggi
la venerazione di San Gavino non è meno forte. Forse la chiesa non è
piena come un tempo, ma il nome Gavino è ancora il preferito per i
bambini maschi, o perlomeno così sembra passeggiando per le strade del
paese.
"La
chiesa è uno degli edifici religiosi più antichi della Sardegna, perchè
è stata costruita verso il 1200 ed è stata usata come cattedrale fino
alla distruzione di Torres nel 1441."
Studiando
la storia di Porto Torres su altri testi antichi ho scoperto che la
basilica è ben più vecchia, risalendo al 514 d.C., anno in cui il
giudice Comida di Torres e Oristano fece costruire la Basilica dedicata
ai martiri Gavino, Proto e Gianuario, sul Monte Angellu, a seguito di un
sogno in cui gli veniva chiesto di innalzare la cattedrale.
Della distruzione della città nel 1441 per ora non so ancora niente, sto indagando e spero a breve di scoprire qualcosa!"
"E'
diversa dalle altre chiese dello stesso genere in Sardegna, perchè ha
il tetto di piombo. Lungo il tetto vi sono settanta brutte torrette
dello stesso metallo, che sono il simbolo tradizionale di Turris
Lybisonis: nome derivato dal presunto insediamento in questo luogo, dei
discendenti di Ercole Libio.
L'interno
è sorretto da 28 antiche colonne ed una Porta Santa, da cui passò il
santo e che è accuratamente chiusa con un muro di pietre ma per venire
aperta ogni cento anni con grande pompa e cerimonia."
Alessandro Giovanni Paolo RUGOLO
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