sabato 10 maggio 2008

I tre fratelli alti

Ovvero "Is tres fradis longus".

Francesco, vieni qui vicino al caminetto... ti racconto una favola che mi ha narrato qualche tempo fà nonno Terenzio...
“C'era un tempo una famiglia di contadini...”
Papà, esistono ancora i contadini?
Certo che esistono ancora... ma ora zitto e ascolta...
“Come tutti gli anni subito dopo il raccolto, la prima cosa che facevano i contadini per evitare di morire di fame, era conservare una parte del raccolto da usare nel periodo in cui la terra non produceva... si trattava dei tre mesi di maggio, giugno e luglio, chiamati “is tres fradis longus”...
Papà, cosa significa “is tres fradis longus”?
Tradotto letteralmente dal sardo significa “i tre fratelli alti” ma come ti ho già spiegato era un modo di dire, usato per indicare i tre mesi di maggio, giugno e luglio... i più lunghi perchè non c'era mai abbastanza da mangiare...
Posso continuare ora?
Si papà... continua...
"In quel tempo la moglie del contadino era ammalata per cui, mentre il marito andava a lavorare i campi, lei restava a casa...
Il contadino, separate le provviste, disse alla moglie (che non era una cima!) di non toccare il grano che aveva messo da parte perchè era destinato a “is tres fradis longus”. Una mattina mentre il contadino si trovava in campagna a lavorare la terra, tre persone arrivarono alla fattoria e chiesero se c'era del grano da comprare... Quando si presentarono, la moglie del contadino vedendo che erano tre uomini alti, molto al di sopra del normale, chiese loro se essi fossero i tres fradis longus di cui le aveva parlato il marito..."
Certo che era proprio stupidina... verò papà?
Si...
“Loro annuirono e così la moglie del contadino gli diede il grano, senza chiedere alcuna ricompensa, convinta si trattasse delle persone di cui parlava il marito...
I tre uomini presero il grano e dopo aver ringraziato, andarono via. Al rientro del marito, la moglie lo accolse dicendogli di avere una bella sorpresa per lui...
Il marito chiese cosa era accaduto, e sentito il racconto della moglie, disperato e arrabbiato spiegò, anche se in ritardo, che is tres fradis longus erano i tre mesi di maggio, giugno e luglio, che precedevano il raccolto... e in quei tre mesi, se non si faceva come le formiche che mettono da parte quanto occorre, si moriva di fame...
Il marito, pensando di poter rimediare ai guai provocati dalla moglie, chiese da quanto tempo is tres fradis fossero andati via e lei rispose che era passata appena mezz'ora”.
Papà, cosa vuol fare il contadino?
Li vuole inseguire? E...
Francesco, un po di pazienza, ascolta...
“Il marito disse alla moglie di chiudere la porta di casa e di seguirlo di corsa che forse sarebbero riusciti a raggiungere i tre... La moglie però capì male e, presa la porta sulle spalle, lo seguì di corsa... Nel mentre il contadino, corso avanti, non vedendo ne sentendo più la moglie si girò ad aspettarla e la rimproverò dicendole di correre di più... ma lei che aveva sempre la porta sulle spalle, disse di non riuscire a stargli dietro a causa del peso... Il marito resosi conto che la moglie aveva la porta sulle spalle, disperato, le disse che non aveva capito niente, doveva chiudere la porta e non portarsela appresso!
Si voltò e proseguì la corsa da solo...”
Certo che era proprio scema la moglie...
“Ad un certo punto cominciò a farsi sera così, non avendo ancora raggiunto is fradis longus ed essendo troppo lontani da casa, il marito arrampicatosi su un albero mise la porta tra i rami e prepararò un giaciglio per la notte, al riparo dagli animali del bosco..."
Papà, c'erano i lupi nel bosco?
Francesco...
Scusa... continua...
“Durante la notte, si sentirono delle voci... tre ladri si erano fermati, infatti, sotto l'albero per dividere il bottino delle loro malefatte...
I due contadini spaventati stettero in silenzio...
Mentre i briganti facevano i conti, la moglie da troppo tempo senza andare in bagno e forse anche per la paura disse al marito di aver bisogno di fare la pipì...
Il marito infastidito le rispose che se proprio non riusciva a trattenerla, che la facesse goccia a goccia cosicchè i ladri non si allarmassero!
E così fù... I ladri di sotto, sentendo gocciolare, pensarono si trattasse di rugiada...
Poi la moglie disse al marito che aveva bisogno di fare anche la cacca...
Il marito, sempre più disperato le disse che, se proprio non riusciva a trattenerla, la facesse almeno a pezzetti piccoli..."
Che schifo, papà...
La storia è così... se vuoi smetto...
No dai... papà, continua...
“Dunque... uno dei ladri, sentendosi colpito... si lamentò ma l'altro gli disse che, trovandosi sotto un albero, si trattava certamente di “arrosu de notti e merda 'e pizzoni” cioè di rugiada e cacca di uccello...
Il contadino, in quel momento, pensando alle difficoltà cui sarebbe andato incontro a causa della stupidità della moglie... decise di provare a prendersi i soldi dei ladri. Quindi, fatta spostare la moglie su un ramo, prese la porta e la lanciò sui banditi...
Il bandito che aveva i soldi rimase intrappolato e gli altri due scapparono per la sorpresa...
Allora il contadino, buttatosi sul bandito, gli tagliò la lingua per evitare che potesse dare l'allarme e quindi gli portò via i soldi... Gli altri due banditi che si erano allontanati di corsa, resisi conto della assenza del complice cominciarono a chiamarlo... ma lui, con la lingua tagliata, riusciva a fare solo dei versi che, di notte, spaventarono ancora di più i due banditi che scapparono senza più pensare al bottino... Il contadino e la moglie, così, senza più il grano dei fradis longus ma con i soldi presi ai banditi tornarono a casa felici di aver risolto il loro problema...”
Papà, sai che è una storia veramente strana?
Qual è la morale della favola?
A scuola ci hanno detto che tutte le favole antiche avevano una morale...
Hai ragione, di solito è così... ma questa favola non ha una morale... oppure chi me la raccontò la prima volta non la ricordava più...
L'unica cosa che mi disse è che questa era una delle favole che gli raccontavano i genitori quando stanchi dopo una dura giornata di lavoro per i campi, rientravano a casa... e dovevano mettere i figli a letto!
Ora però è tardi... per cui buona notte e a domani...
se fai da bravo domani te ne racconto un'altra...
Alessandro Giovanni Paolo RUGOLO

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